
Con la Circolare n. 139 del 28 ottobre 2025, l’INPS ha fornito le istruzioni operative relative al cosiddetto Nuovo Bonus Mamme, un’agevolazione economica temporanea che integra il reddito delle lavoratrici madri per l’anno 2025.
Si tratta di una misura ponte che dovrebbe anticipare la decontribuzione strutturale prevista dalla Legge di Bilancio 2024 e rinviata al 2026, con l’obiettivo di sostenere la genitorialità e favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro.
La misura prevede l’erogazione di un bonus di 40 euro mensili per le lavoratrici madri con almeno due figli, riconosciuto a domanda diretta all’INPS e non tramite datore di lavoro.
Con Roberta Donaggio, consulente del lavoro, approfondiamo i requisiti per presentare la domanda e il ruolo indiretto delle imprese, oggi chiamate a guidare e supportare i dipendenti nell’utilizzo di tutti gli strumenti che possono favorire il benessere e l’equilibrio tra lavoro e famiglia.
Destinatari e requisiti
Il Bonus Mamme è destinato alle lavoratrici dipendenti (escluse le lavoratrici domestiche) e autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie o alle casse professionali.
Le beneficiarie devono possedere congiuntamente i seguenti requisiti:
Requisito familiare
- Madri con almeno due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a 10 anni, oppure
- Madri con tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore ai 18 anni.
Sono inclusi i figli adottivi o in affidamento preadottivo; non rilevano i figli per i quali è cessata la responsabilità genitoriale.
Requisito reddituale
Il reddito complessivo da lavoro (dipendente o autonomo) non deve superare i 40.000 euro annui, calcolati con riferimento al reddito presunto per l’anno 2025.
Requisito lavorativo
- Per le lavoratrici dipendenti, il bonus spetta nei soli mesi di vigenza del rapporto di lavoro, esclusi i periodi di sospensione.
- Per le lavoratrici autonome, il diritto sussiste per i mesi di iscrizione alla gestione previdenziale di riferimento.
- Le madri con tre o più figli titolari di un contratto a tempo indeterminato sono escluse dal bonus, in quanto possono beneficiare dell’esonero totale dei contributi previdenziali IVS previsto dalla Legge di Bilancio 2024 fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo (e comunque non oltre il 31 dicembre 2026).
Misura e modalità di erogazione
Il Bonus Mamme prevede un importo fisso di 40 euro mensili, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, per un massimo di 12 mensilità (480 euro complessivi).
Non essendo proporzionato al tempo di lavoro, l’importo è riconosciuto anche in caso di part-time o lavoro intermittente.
L’erogazione avverrà in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025. Se le lavoratrici maturano i requisiti successivamente a tale data, ma comunque entro il 31dicembre 2025, le lavoratrici dovranno presentare domanda entro il 31 gennaio 2026.
L’importo sarà versato direttamente dall’INPS sul conto corrente indicato nella domanda, senza transito in busta paga.
Modalità e termini di presentazione della domanda
Le lavoratrici aventi diritto devono presentare la domanda esclusivamente in modalità telematica tramite:
- il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS;
- il Contact Center INPS (803.164 da rete fissa o 06.164.164 da rete mobile);
- gli Istituti di Patronato.
Il termine per la presentazione è entro 40 giorni dalla pubblicazione della Circolare (ossia entro il 9 dicembre 2025, considerando i giorni festivi).
Le lavoratrici che maturano i requisiti successivamente potranno presentare domanda entro il 31 gennaio 2026.
Nella domanda devono essere dichiarati, sotto la propria responsabilità:
- il numero e l’età dei figli;
- la titolarità di un rapporto di lavoro dipendente o autonomo;
- la condizione reddituale (reddito inferiore a 40.000 euro);
- la modalità di pagamento prescelta.
L’INPS effettuerà controlli a campione e successivi all’erogazione: dichiarazioni mendaci comportano la decadenza dal beneficio, il recupero delle somme e la segnalazione alle autorità competenti.
Implicazioni per le imprese
Sebbene il Bonus Mamme 2025 sia gestito direttamente dall’INPS e non richieda adempimenti specifici da parte dei datori di lavoro, alle imprese è comunque richiesto un approccio informato e attento nella gestione del personale.
Anche senza obblighi diretti, infatti, è fondamentale presidiare la comunicazione interna e mantenere una visione aggiornata del quadro contributivo.
1. Gestione della comunicazione interna
Gli uffici HR restano un riferimento naturale per le lavoratrici che desiderano chiarimenti sul bonus. È quindi utile per le imprese predisporre e diffondere una comunicazione interna sintetica e corretta, specificando che la domanda va inoltrata all’INPS e che il beneficio non sarà erogato in busta paga. Una corretta informazione riduce il rischio di fraintendimenti e rafforza la fiducia tra azienda e personale.
2. Monitoraggio della normativa contributiva e previdenziale
Il Bonus Mamme 2025 ha natura temporanea, poiché sostituisce per un solo anno la decontribuzione strutturale per le madri lavoratrici introdotta con la Legge di Bilancio 2024 e rinviata al 2026.
Questa misura rappresenta quindi una fase di transizione, che le imprese sono chiamate a monitorare con attenzione in attesa della probabile imminente evoluzione normativa.
L’assistenza di un consulente del lavoro aggiornato sul piano tecnico-normativo permette alle imprese di gestire queste transizioni in modo coerente con le proprie strategie HR e con le esigenze di sostenibilità economica.
Il Consulente del Lavoro, una risorsa strategica per l’impresa
Incentivi e misure di sostegno sono in continua evoluzione nel nostro sistema normativo. Le imprese oggi possono trovarsi pronte a cogliere ogni opportunità per ottimizzare i costi del lavoro, valorizzare il benessere dei dipendenti e garantire la piena conformità normativa.
Affidarsi a CCG significa poter contare su una consulenza che unisce aggiornamento tecnico, esperienza e visione strategica.
Grazie alla competenza di Roberta Donaggio, consulente specializzata nel mondo del lavoro, le imprese possono:
- ricevere una lettura chiara e personalizzata delle novità normative;
- comprendere come integrare le agevolazioni nei propri piani di welfare e sviluppo organizzativo;
- ottimizzare la gestione del costo del lavoro.
CCG accompagna le imprese in un percorso di consulenza continuativa e su misura, consentendo a imprenditori e management di concentrarsi sulla propria attività principale, con la certezza di essere sempre allineati alle più recenti disposizioni di legge.