
Tra le principali figure di supporto per le attività alimentari abbiamo quella del tecnologo. Prima cosa: il tecnologo alimentare non fa diete. E’ una premessa necessaria dal momento che spesso l’attività che sta dietro a questa professione non è del tutto conosciuta.
Il professionista per il settore alimentare
Partiamo da quanto detto nel precedente approfondimento: prima di partire – o ripartire – con la propria attività, è necessario effettuare i dovuti controlli. E’ un po’ come quando controlliamo lo stato dei freni e la tenuta delle gomme prima di metterci in viaggio. Non avendo un meccanico in famiglia, ricorriamo a un professionista per avere la garanzia che il nostro mezzo sia conforme al codice della strada e sicuro per passeggeri e altri veicoli.
Qualora fossimo chiamati a giudizio, ci rivolgeremmo certamente a un laureato in giurisprudenza o a un avvocato.
In ospedale preferiremmo avere il parere di un dottore o un laureato in medicina.
Perché non dovremmo fare lo stesso con la nostra attività produttiva?
Il professionista per il settore alimentare
Anche in ambito di imprese alimentari dobbiamo essere consapevoli e certi della formazione e della preparazione del professionista a cui ci rivolgiamo. Ecco allora intervenire questa professione sconosciuta, quella del tecnologo alimentare.
Generalmente la prima domanda che mi viene posta è “ti occupi di diete?” no! Il tecnologo alimentare non è un medico o un biologo nutrizionista. Questa professione si occupa di “far stare bene i cibi”, evitando scadimenti qualitativi o lo sviluppo di rischi che potrebbero danneggiare la salute dei consumatori.
Cosa fa il Tecnologo Alimentare
Il tecnologo alimentare è la figura che garantisce che il cibo che raggiunge le nostre tavole sia di alta qualità e sicuro per ogni categoria di consumatore.
Ci sono tecnologi che verificano la qualità e la sicurezza dei cibi prodotti nelle grandi industrie alimentari. Poi ci sono liberi professionisti che possono guidare e consigliare i piccoli produttori nell’avviare e gestire la propria attività nel rispetto della salute dei consumatori. Alcune figure professionali si occupano di formazione, altre di ricerca e sviluppo di nuovi alimenti o strategie produttive. Altri ancora sono specializzati in etichettatura e gestione delle informazioni da dare al cliente. Alcuni tecnologi si occupano maggiormente di controllo della qualità e della sicurezza alimentare in fase di produzione e gestione logistica dei cibi, mentre altri sono in grado di assistere i propri clienti nel rispetto delle normative specifiche per l’esportazione in Paesi extraeuropei, nella gestione delle produzioni biologiche o dotate di marchi di qualità (DOP, IGP,…) e così via.
I requisiti per essere Tecnologo Alimentare
Come si può intuire, il supporto che i tecnologi alimentari possono fornire è estremamente vasto e i compiti svolti moltissimi. Tutti questi professionisti però hanno in comune alcuni punti: la laurea magistrale in scienze e tecnologie alimentari, il superamento dell’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione e l’iscrizione all’Ordine dei Tecnologi Alimentari (OTA).
Partiamo dall’ultimo punto: l’iscrizione all’albo professionale è un’ulteriore protezione del cliente che richiede l’assistenza di un tecnologo alimentare, in quanto il professionista non è solo, bensì supportato da una rete di assistenza professionale, che si occupa anche di promuovere la formazione continua dei suoi membri. Il superamento dell’Esame di Stato è la dimostrazione della preparazione e della competenza del professionista, frutto di molti anni di lavoro e di studio delle tecnologie convenzionali e innovative per la protezione degli alimenti da qualsiasi rischio.
Il Codice Deontologico
Essere tecnologo alimentare significa rispettare il Codice Deontologico dedicato a questa professione, che riporta le principali regole comportamentali che i professionisti di questo settore sono dovuti a rispettare, nonché il Giuramento del Tecnologo alimentare, che porta il professionista a battersi per la sicurezza dei consumatori, la riduzione degli sprechi alimentari, l’innovazione nel rispetto della tradizione e la vittoria della conoscenza e dell’etica professionale contro qualsiasi tipo di illegalità.
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