CCG sta crescendo e lo dimostra il fatto che un nuovo Partner è entrato a far parte dell’Academy CCG: Alberto Covacig, Professionista del Risk Management e Broker Assicurativo. Ve lo presentiamo in questa intervista all’interno della rubrica Meet the Team.
Benvenuto Alberto, ci spiega cosa si intende per Risk Management?
Il Risk Management è lo studio delle aree di rischio proprie di ciascuna Impresa.
Ogni realtà, qualsiasi sia il suo livello di complessità o tipologia di attività svolta, deve sopportare un certo grado di rischio: non solo il rischio d’impresa, ma anche quello legato alla mancata produzione conseguente a un’interruzione dell’attività, il mancato incasso di fatture, eventuali danni occorsi durante il trasporto delle merci, la responsabilità civile e penale verso i propri dipendenti per un infortunio sul lavoro o per una malattia professionale. Si tratta talvolta di aspetti che l’imprenditore non riesce a valutare correttamente, non tanto per il fatto che ne preveda il potenziale accadimento, piuttosto quanto alla quantificazione economica degli stessi sul bilancio dell’impresa nel momento in cui si dovessero verificare.
L’esperto in Risk Management analizza l’impresa nel suo complesso e trasferisce in un unico documento il risultato delle valutazioni elaborate, evidenziando all’imprenditore le aree di maggior rischio per la sua attività. Con la redazione di una relazione viene quindi data al cliente la possibilità essere più consapevole degli effettivi rischi, e conseguentemente permette di verificare se le iniziative di contenimento già in essere siano congrue o se sia auspicabile e/o necessario intervenire diversamente.
Qualora nel documento redatto emergano delle carenze, l’imprenditore ha altresì la facoltà di affidare l’incarico di consulenza al Broker, affinché trovi le soluzioni più consone per la corretta gestione del rischio, suggerendo anche eventuali correttivi da apportare con urgenza alle coperture assicurative in corso.
Quali aspetti del rischio possono essere limitati o prevenuti attraverso prodotti assicurativi?
Oggi il mercato assicurativo è molto evoluto e si possono trovare soluzioni per la copertura dei rischi per quasi ogni tipo d’impresa, anche quelle più di nicchia.
Come Broker Assicurativo mi occupo anche della ricerca di strumenti per la tutela delle spese legali: erroneamente si ritiene che questa copertura sia di rilevanza minore, quasi accessoria rispetto ad altre forme di tutela. L’attuale contesto socio-economico dimostra invece l’esatto contrario, ovvero la necessità di avere sempre a propria disposizione un legale per far valere un diritto, o per la difesa in caso di contenzioso, con un costo fisso e predeterminato.
Altro ambito di rischio molto sottovalutato è la responsabilità civile patrimoniale degli amministratori e dei dirigenti. Attualmente le responsabilità che gravano su queste figure apicali delle società, indipendentemente dalla loro dimensione, fanno si che questi soggetti rischino di rispondere con il proprio patrimonio personale per un eventuale danno patrimoniale. E’ nato proprio a tale scopo, uno strumento assicurativo chiamato D&O che consente la tutela del patrimonio personale dei soggetti appena citati.
Quali sono, in questo settore, i vantaggi di essere un Broker rispetto all’essere Agente?
Il vantaggio dell’essere Broker è individuabile nel differente rapporto contrattuale che si instaura con il cliente. Il Broker riceve un incarico dall’imprenditore o dal professionista e lavora nel suo esclusivo interesse, per la ricerca della soluzione assicurativa più appropriata o per la trattazione di un eventuale sinistro. La consulenza e le indicazioni fornite al cliente sono indipendenti rispetto alle direttive delle compagnie assicurative, pertanto il Broker è svincolato da eventuali conflitti di interesse. Mi piace dire che “Il Broker è il rappresentante del cliente nel mercato assicurativo.”
Quali sono i nuovi rischi nelle imprese?
Il momento storico è particolarmente perturbato e il “rischio maggiore” è non percepire correttamente i rischi che si corrono, magari perché assorbiti da altre mille priorità.
Noi tutti siamo fruitori di Internet, e come tali potenzialmente molto vulnerabili agli attacchi informatici. Abbiamo altresì la percezione che questi eventi possano verificarsi, ma si ritiene erroneamente che colpiscano principalmente le grandi aziende. Si tenga presente che le grandi realtà imprenditoriali, a differenza del piccolo e medio imprenditore, quando subiscono un attacco informatico hanno al loro interno del personale dedicato a fronteggiare l’emergenza, che interviene prontamente per ripristinare l’operatività. Quando l’attacco informatico invece è diretto a piccole e medie aziende, l’azione messa in atto dagli hacker può facilmente portare al blocco della produzione, o anche al furto di dati sensibili. Questi eventi potrebbero comportare un danno economico diretto, ma possono sfociare anche in oggettive responsabilità nei confronti dell’imprenditore.
Proprio a tale scopo, sono nati dei prodotti che permettono di tutelare l’imprenditore e l’azienda contro questi eventi con dei costi contenuti e predeterminati.
La pandemia ne ha introdotti di ulteriori?
Certamente. Il fenomeno pandemico, oltre agli evidenti fenomeni legati al livello di sicurezza nei luoghi di lavoro, porterà in futuro a dare sempre più peso al Risk Management.
Basti pensare ad un comune denominatore che vale per quasi tutte le imprese in questo momento: la sospensione o l’alternanza nella prosecuzione dell’attività produttiva. Nello specifico, il rallentamento della capacità produttiva o la discontinuità della stessa, incide direttamente sul cash flow dell’impresa. Pertanto se si verificasse un qualsiasi danno ai beni aziendali che comportasse l’interruzione dell’attività, l’assenza di un costante e cospicuo flusso di cassa non consentirebbe di correre tempestivamente ai ripari per il ripristino dell’attività. Molte imprese potrebbero smettere di esistere.
Concludendo, credo fermamente che essere consapevoli dei rischi correlati alla propria attività sia il corretto punto di partenza per potersi dedicare pienamente alla realizzazione del proprio sogno imprenditoriale, delegando altresì ad un professionista la gestione e la risoluzione di possibili eventi avversi.